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25° WORLD FESTIVAL ON THE BEACH
- MEMORIAL CECE' PALADINO
Abbiamo
voluto intitolare la XXV edizione del World Festival on the Beach in ricordo
di Cecè Paladino, recentemente scomparso all’età di 77 anni.
Nipote prediletto di Vincenzo Florio, Cecè resta innanzitutto un amico, tra
i più cari e indimenticabili, del nostro sodalizio sportivo e della amata
città di Palermo.
Palermo era il suo costante ricordo, la sua ineliminabile presenza; anche
quando Cecé si trovava a chilometri e chilometri di distanza in Madagascar,
nell'isoletta di Nosy Bè.
Dalla sua seconda casa, sulla spiaggia di Madirokely, con un panorama da
sogno davanti al piccolo golfo di Ambatloaka - là ove parte della sua vita
si svolgeva - pensava a Palermo.
“Il mio sogno futuro sarebbe quello di lasciare qualcosa a questa
meravigliosa città con i suoi pregi e difetti” disse in una delle sue rare
interviste.
Protagonista di centinaia di imprese nel mondo della pesca subacquea, delle
ricerche e scoperte marine, delle corse d'auto della mitica Targa Florio e
dei documentari, Cecè è stato e rimane un esempio per i suoi figli Chico ed
Alex, ma anche per chi, semplicemente, ha entusiasmo per la vita.
Non era un uomo di Stato, né un politico; non aveva “grilli per la testa”,
neanche quando, da protagonista dei nostri tempi, raggiunse i vertici della
notorietà.
Un imprenditore e cultore del mare che non aveva bisogno di essere, se non
se stesso.
Silvana, sua moglie, con la quale condivideva i suoi ideali, le passioni, i
sogni lo ricorda così:
"Fino all'ultimo ha parlato di mare e di libertà. Vorrei che si dicesse di
lui che ha seminato amore".
Una coppia inseparabile che, nella celebre casa all’Arenella, a Palermo e da
quella del Madagascar, è divenuta ambasciatrice della faccia migliore della
Sicilia nel mondo.
Nella convinzione che la vita non è fatta per durare, ma per essere vissuta
ogni giorno pienamente, Cecè con il fervore dello “scoprimondo” ha sempre
cercato la Sicilia migliore:
l’isola appassionata, ammaliante dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni,
dove l'ombra delle cupezze, delle violenze, delle trame mafiose non viene a
scalfire alcunché.
La Sicilia del mare, dove puoi tuffarti liberamente, esplorare i fondali e
riemergerne più pulito di prima.
E il mare, che lui attraversava in lungo e
in largo, gli scorreva dentro con quella stessa naturalezza e spontaneità
che lo distinguevano, mai avendo bisogno di dimostrare qualcosa di diverso
da ciò che egli stesso era.
Sguardo mai basso, ma non superbo. Un puro. Al tempo stesso grintoso, fiero,
carismatico, con l'argento vivo addosso, appassionato della cultura e dello
sport, innamorato della vita con la libertà nelle vene.
Libero da preconcetti, ipocrisie, grigie consuetudini, schemi rigidi di
perbenismo, ma sempre rispettoso delle tradizioni genuine della sua terra:
“Il più siciliano tra i siciliani, pur essendo cittadino dei mari e del
mondo”.
Grazie Cecè, sarai con noi ogni volta che volgeremo lo sguardo all’orizzonte
del mare…
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